Palazzo Corvaja

Passeggiando per Taormina ci si imbatte in bellissime architetture medievali come i “palazzetti merlati”, cosi chiamati perché sulla sommità sono visibili le merlature a coda di rondine che rimandano all’architettura siciliana che, tra il XII e il XV secolo, hanno definito il gotico siciliano. Tra questi spicca Palazzo Corvaja, che sorge nella zona dove un tempo c’era l’antica agorà greca poi foro romano, ovvero il centro delle attività politiche e sociali della civiltà greco-romana. Il palazzo prende vita da un’antica torre araba il cui corpo è ancora visibile nella corte dove si apre l’accesso al primo piano. Dall’epoca normanna a quella sveva la struttura ha subito diversi lavori di ammodernamento: viene infatti aggiunto il fabbricato merlato con il Salone del Maestro Giustiziere, in cui si esercitava e amministrava la giustizia in epoca medievale. L’ala destra del palazzo è databile al primo decennio del Quattrocento quando viene realizzata la Sala del Parlamento, il grande spazio ricavato per esigenze legate alla storia e alla diplomazia. Dal 1538 al 1945 l’edificio entra a far parte del patrimonio della famiglia Corvaja di cui ancora oggi porta il nome. Nel 1938 la famiglia commissiona un nuovo restauro e dopo un periodo d’abbandono in seguito agli avvenimenti bellici gli fu restituita l’antica bellezza dello stile gotico fiorito siciliano.